visita urologica roma

Articolo del 15/01/2024

La prevenzione maschile è un concetto sottovalutato, nonostante la branca urologica sia, secondo i dati ISTAT del 2019,  la branca specialistica che si occupa del tumore più diffuso negli uomini.

Per gli uomini sotto i 50 anni, il tumore maschile più diffuso è quello al testicolo, invece per gli uomini dopo i 50 anni è il tumore alla prostata.

La prevenzione, dunque, è importante, a tutte le età, per affrontare con tempestività le patologie, benigne o maligne, del comparto vescico-uretro-prostatico e per individuare precocemente problemi della genitalità maschile, diagnosticando le patologie tipiche dell’età dello sviluppo possono determinare disturbi della fertilità e della vita di relazione.

Scopriamo insieme al Dottor Pittari, urologo in Ars Medica quali sono i controlli consigliati per ogni fascia d’età.

Come fare prevenzione in queste due sottopopolazioni di pazienti?

In età puberale/giovanile, è consigliato effettuare una visita uro-andrologica al fine di diagnosticare con eventuali esami strumentali o di laboratorio le patologie tipiche di quest’età (varicocele, pene curvo congenito, testicolo ritenuto/retrattile, fimosi, ecc) con delle ripercussioni che queste hanno sia sulla fertilità maschile che sullo sviluppo dell’immagine corporea del ragazzo.

Nell’occasione della visita urologica, ovviamente l’obiettività consentirà allo specialista di porre il sospetto di alterazioni morfostrutturali dei genitali esterni, compresi noduli o alterazioni di consistenza dei testicoli.

Nell’età adulta, invece è indispensabile, iniziando già dai 40-45 anni, in particolare in presenza di familiarità per tumore alla prostata ed anche in assenza di disturbi urinari, eseguire il dosaggio del PSA e la visita urologica con cadenza annuale.

Dottor Pittari, quali sono le principali patologie uro-andrologiche e quanto incidono i fattori anagrafici?

Nell’età giovanile le patologie che abbiamo precedentemente menzionato hanno sintomatologia scarsa, spesso sottovalutata per pudore, o addirittura assente, mentre in età adulta i disturbi già dal loro esordio presentano “campanelli di allarme” il più delle volte imputati dal paziente al normale avanzare dell’età, per i quali occorre il consulto specialistico diviene opportuno.

Come abbiamo analizzato il tumore alla prostata ha rilevanza statistica, ma la patologia più frequentemente riscontrata nel paziente adulto è l’ostruzione all’emissione delle urine determinata dalla modificazione, fisiologica con l’età adulta, della prostata o in senso volumetrico, come avviene nell’iperplasia fibromioadenomatosa della prostata, la cosiddetta ipertrofia benigna, o in senso strutturale come accade nelle sclerosi del tratto cervico-uretro-prostatico.

In queste condizioni si viene a determinare una ostruzione di tipo compressivo e/o costrittivo del collo vescicale e dell’uretra prostatica, che determina difficoltà minzionali (alzarsi la notte per urinare, urinare frequentemente di giorno, getto debole, ecc).

Dottor Pittari, le tecnologie strumentali in ambito urologico disponibili in Ars Medica, che tipo di risposte permettono di dare a questi pazienti?

La mia equipe urologica in Ars Medica, è in grado di affrontare ogni tipo di patologia, in termini medici e chirurgici. In particolare dal 2006 utilizziamo tute le tecniche laser a nostra disposizione per il trattamento endoscopico delle calcolosi reno-uretrale e vescicale e dell’ostruzione cervico-uretro-prostatica trattando con ottimi risultati le sclerosi del collo vescicale, l’ipertrofia prostatica e le stenosi uretrali anche con l’ausilio, ove indicato, di impianti protesici cervico-uretro-prostatici.

In particolare eseguiamo la enucleazione del tessuto prostatico ostruente (ipertrofia prostatica benigna) con la HOLEP , che consente di eliminare anche adenomi di grande volume, risolvendo la sintomatologia disurica definitivamente.

Questa tecnica assicura scarsissima perdita di sangue, breve ospedalizzazione (due giorni) e ripresa delle proprie attività in tempi rapidi.

 

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