Articolo del 09/10/2023

In Ars Medica i vantaggi dell’Accesso Anteriore all’Anca

La sostituzione dell’anca comporta la sostituzione della testa del femore e dell’acetabolo, utilizzando parti artificiali: gli interventi di protesi d’anca mini invasiva sono annoverati tra gli interventi di chirurgia ortopedica di maggior soddisfazione sia per il paziente che per il chirurgo.

La protesi d’anca mininvasiva rappresenta una pietra miliare nella evoluzione della chirurgia ortopedica e una soluzione altamente efficace per chiunque soffra di problemi all’anca.

In Ars Medica, questa tecnica all’avanguardia, nota anche come “accesso mininvasivo anteriore all’anca,” si è dimostrata un metodo vincente, grazie ai suoi notevoli vantaggi in termini di recupero più rapido e minor disagio post-operatorio.

Approfondiamo l’argomento con il Professor Marco De Peppo, ortopedico della Clinica Ars Medica, che esegue l’impianto della protesi dell’anca con questa tecnica chirurgica da oltre 20 anni.

L’accesso mininvasivo anteriore all’anca è una procedura chirurgica avanzata che consente di sostituire l’articolazione dell’anca attraverso un’incisione molto più piccola rispetto alle tecniche tradizionali. Questa tecnica permette di accedere all’anca senza tagliare i muscoli, il che preserva la stabilità dell’articolazione riducendo pressoché a zero il rischio di lussazione.                        

La significativa riduzione del trauma associato all’intervento si riflette anche in una minore necessità di antidolorifici e un maggiore comfort per i pazienti.                        

Eseguire la protesi d’anca con l’accesso mininvasivo anteriore consente inoltre una minore perdita di sangue durante l’intervento, il che riduce la necessità di ricevere trasfusioni ed il rischio di complicazioni.

Quali sono i vantaggi di questa procedura?

Una delle caratteristiche più significative e più gradite ai pazienti è il periodo di riabilitazione notevolmente abbreviato e semplificato rispetto alle tecniche tradizionali.

Non tagliare i muscoli ci consente infatti di controllare meglio il dolore post-operatorio ed accelerare la riabilitazione: il primo giorno dall’intervento il paziente inizia a camminare con i bastoni canadesi e il secondo giorno può già fare le scale.

Il ricovero dura solitamente solo tre o quattro giorni dopo di che il paziente può tranquillamente tornare a casa dove può muoversi in totale libertà, eseguendo autonomamente gli esercizi insegnati dalla nostra fisioterapista: inoltre la preservazione della muscolatura glutea evita il rischio di zoppia postoperatoria.

Non c’è necessità di utilizzare il rialzo per il water od altri dispositivi o ausili, potendo compiere tutti i movimenti in modo assolutamente naturale.

Le cicatrici post-operatorie sono meno visibili?

Le incisioni sono certamente molto più piccole, riducendo al minimo le cicatrici visibili, che comunque dipendono molto dal tipo di cute del paziente.

Spesso i pazienti chiedono quale e quanta sia la terapia di riabilitazione post-operatoria e successivamente quali possano essere le attività sportive compatibili o più semplicemente entro quali limiti si possa praticare del movimento.

Dopo un intervento all’anca effettuato con la tecnica mininvasiva, grazie all’assenza del dolore che caratterizzava l’artrosi e ad una ritrovata articolarità, i pazienti tornano gradualmente al movimento naturale semplicemente seguendo gli esercizi che gli insegniamo durante il ricovero e ricominciando a camminare per distanze via via sempre maggiori, a muoversi liberamente come un tempo e possono tranquillamente riprendere la propria attività sportiva preferita, evitando unicamente gli sport da contatto, per il rischio di riportare traumi importanti sull’arto operato.

Dopo l’intervento noi seguiamo sempre tutti i nostri pazienti per accompagnarli individualmente verso il più rapido e completo recupero funzionale: il paziente viene solitamente dimesso dopo 3 o 4 giorni, facendo ritorno a casa utilizzando un’auto normale, torna a controllo dopo 2 settimane per la rimozione dei punti ed esegue un controllo radiografico dell’anca operata a 45 giorni dall’intervento. Successivamente, per il primo anno si esegue un controllo clinico radiografico a scadenza trimestrale sino al completo recupero della attività ludico/sportiva preferita (palestra, tennis o padel, bicicletta, nuoto, corsa, golf, sci, etc.)

Per chi è indicata questo tipo di procedura chirurgica?

Questa tecnica, che noi utilizziamo da oltre 20 anni, è indicata per tutti i pazienti che presentano dolore al carico o durante il cammino o una progressiva perdita di movimento dell’articolazione dell’anca, per esempio non riuscendo più ad infilare le calze o ad allacciarsi le scarpe.

Spesso i pazienti accettano queste limitazioni per paura dell’intervento, magari impensieriti dal dolore o dal lungo tempo necessario per il recupero postoperatorio o scoraggiati dal dover abbandonare la propria attività sportiva preferita, problemi risolti brillantemente da questa tecnica chirurgica.

Competenza e precisione del chirurgo con un bagaglio tecnico e culturale maturato in molti anni e migliaia di casi operati svolgono un ruolo cruciale nel garantire una procedura sicura ed un risultato positivo.

In conclusione, la protesi d’anca mininvasiva con l’accesso anteriore in Ars Medica è un’opzione eccellente per chi cerca una soluzione efficace per i problemi all’anca con un recupero rapido e meno doloroso, con la possibilità di tornare rapidamente alla vita normale.

 

Potrebbe interessarti