Articolo del 11/07/2023

L’Istituto Superiore di Sanità definisce il melanoma, come il tumore maligno più noto e più temuto e mostra un’incidenza in forte crescita, soprattutto negli ultimi decenni.

Conoscere la propria pelle è il primo passo per la prevenzione, per ridurre i rischi e rendere sicura la fotoesposizione.

Approfondiamo l’argomento con la Dottoressa Luzi, dermatologa e chirurgo plastico in Ars Medica

“Oltre al melanoma esistono anche altri tumori della pelle:

esistono i tumori benigni e tra i tumori maligni che presentano un’incidenza maggiore sono:

  • carcinomi basocellulari, hanno una prognosi migliore perché raramente danno metastasi, nella maggior parte dei casi la crescita è locale;
  • carcinomi spinocellulari, in alcuni casi possono necessitare di cure oncologiche sistemiche.

L’aumento di tutti i tumori della pelle è dovuto a fattori genetici legati al fototipo, ma anche alla foto esposizione non corretta.

 È sempre più necessaria comprendere i benefici e i pericoli dell’esposizione solare particolarmente nel periodo primaverile e estivo; il sole infatti ha effetti benefici solo in alcune fasce orarie, mentre in altre è opportuno limitare al minimo la fotoesposizione, perché ha effetti dannosi anche su altri organi come gli occhi.

A seconda del fototipo, il medico non solo deve controllare se ci sono lesioni, che necessitano di un’esportazione chirurgica, ma predisporre un piano utile al paziente per avere cura della propria pelle che è un organo importantissimo del nostro corpo.

Già dalla prima infanzia i genitori devono sapere in che modo devono salvaguardare i propri figli da problemi futuri causati dal sole.

Le persone con la pelle molto chiara sono quelle che hanno più bisogno di consigli.

I primi passi della prevenzione:

 La prevenzione dei tumori cutanei, è in gran parte gestita dal paziente, che deve esporsi negli orari giusti, usare i filtri protettivi al suo tipo di cute, dove servisse assumere integratori per rafforzare le difese immunitarie della cute stessa, l’autoesame e infine la visita dermatologica periodica.                                                                                                                                                            La pelle è facilmente esplorabile, perché già dalla prima visita è possibile fare la diagnosi e predisporre un trattamento adeguato.

Anche se l’incidenza del melanoma è in costante crescita per natura, le campagne di sensibilizzazione, per la prevenzione del melanoma, fanno in modo che grazie ai controlli periodici, che consiglio con cadenza semestrale o annuale, le lesioni siano riconosciute in modo tempestivo, così che il paziente non abbia problemi di salute generale.

Dal punto di vista medico durante la visita la cute viene studiata con il dermatoscopio, con l’eluminescienza e in alcuni casi specifici con la microscopia confocale.

Con questi strumenti è possibile decidere se è opportuna l’asportazione o meno con l’esame istologico. L’esame istologico è l’unico strumento in grado di definire esattamente il tipo di lesione.

Cosa è consigliabile per una pelle sana?

Consiglio ai pazienti che nel momento in cui notano delle lesioni, o che presentano un accrescimento che non ricordavano dei nei già esistenti, di rivolgersi tempestivamente al medico dermatologo, in modo da capire il tipo di lesione.                                                                                                 Molto spesso il melanoma è il tumore della pelle più pericoloso perché può portare a metastasi, e può assumere degli aspetti non riconducibili a un neo in evoluzione, ma a volte ha un aspetto clinico che non è delle lesioni melanocitarie, che apparentemente non fanno pensare al melanoma stesso.

Quindi tutto quello che notiamo di nuovo che si manifesta sulla nostra pelle, anche di colore diverso dal neo, è meritevole di un approfondimento clinico.

“Grazie all’esperienza della clinica Ars Medica, è possibile trattare in modo tempestivo e globale il problema delle neoplasie cutanee, sia come prevenzione che di trattamento precoce.

Come nel caso delle cheratosi attiniche che sono carcinomi in situ, in modo da evitare l’evoluzione a carcinoma spinocellulare con le adeguate terapie.

Grazie alla mia specializzazione in chirurgia plastica quando è necessario, è possibile l’asportazione chirurgica con l’esame istologico, così da intervenire e rendere questa procedura con esiti cicatrizzanti meno evidenti possibili.

Perché è importante rivolgersi ad un medico dermatologo?

La visita dermatologica è una fase importante di un percorso di prevenzione della nostra pelle, e della salute in generale, perché grazie all’interazione tra medico e paziente, quest’ultimo può conoscere le problematiche della propria pelle e attraverso un percorso di cura, renderla esteticamente più bella e sana.

È fondamentale non aspettare troppo quando si notano nuove lesioni sulla nostra cute, e rivolgersi al dermatologo, in modo da predisporre gli esami diagnostici adeguati, per la migliore terapia.

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