Articolo del 17/03/2023

La Giornata Mondiale del Sonno, è un’occasione per sensibilizzare tutti sull’importanza della qualità del sonno e per evidenziare che esistono trattamenti efficaci dei suoi disturbi. Dormire bene contribuisce in maniera significativa a ridurre il rischio di altre patologie.

Il sonno è un elemento importante della vita umana e la mancanza di questo può portare a delle conseguenze negative sulla salute fisica e mentale. Dormire è un processo fisiologico, che permette al corpo di rigenerarsi e proprio per questo una mancanza di sonno può provocare: depressione, ipertensione e diabete.

Il sonno ha importantissime relazioni con lo stress e con l’attività sportiva. Momenti della vita particolarmente impegnativi e carichi di stress influenzano negativamente la qualità del nostro sonno che si ripercuote anche sul rendimento delle nostre performance, tanto fisiche quanto mentali. L’attività sportiva oltre che aiutare a effettuare un sonno di qualità è a sua volta influenzata dalla qualità del sonno: soprattutto nella ricerca delle performance agonistiche dormire il giusto tempo e dormire bene è fondamentale per il buon risultato.

Il sonno è importantissimo per il processo di apprendimento, sia per la memoria, che per la capacità di concentrazione e rendimento lavorativo e scolastico.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità, consiglia agli adulti tra i 18 e i 64 anni di dormire tra le 7 e le 9 ore a notte, anche se in realtà ogni persona ha bisogno delle sue ore di sonno. Un numero corretto di ore di sonno, è fondamentale ai fini di una buona salute, soprattutto a livello psicologico, risulta infatti spesso difficile conciliare il sonno e tutte le attività che svogliamo quotidianamente.

Secondo uno studio condotto dall’ Istituto Superiore di Sanità (ISS) pubblicato su Scientific Reports, nel 2019, i disturbi del sonno sono più comuni tra gli anziani e le persone con un livello socioeconomico più basso. Un italiano su tre non dorme abbastanza ore, e uno su sette riporta una qualità del sonno insoddisfacente.

Dallo studio è evidenziato che, con l’aumentare dell’età, aumenta sia la percentuale di insufficienza che quella di insoddisfazione del sonno, data anche dal verificarsi di patologie respiratorie o dal fumo che interferisce negativamente sulla qualità del sonno. 

Le abitudini che influiscono sulla qualità del sonno sono:

  •  L’uso di dispositivi elettronici, come telefoni cellulari, tablet e computer, prima di dormire. La luce blu emessa dai dispositivi, infatti, può ridurre la produzione di melatonina, l’ormone del sonno, e rendere difficile addormentarsi.
  • Il consumo eccessivo di caffeina, soprattutto nelle ore serali. La caffeina è una sostanza stimolante che aumenta la vigilanza.
  • L’assunzione di cibi grassi e speziati prima di dormire può causare disturbi gastrointestinali e rendere difficile addormentarsi.
  • Il rumore ovviamente disturba il sonno, riducendone la qualità. È importante creare un ambiente tranquillo e silenzioso per dormire.
  •  Lo stress e le preoccupazioni intervengono negativamente tanto su quanto facilmente ci addormentiamo quanto sulla qualità del sonno. È importante imparare a gestire lo stress e le preoccupazioni prima di dormire per favorire un sonno ristoratore.

A proposito di disturbi respiratori, Il Dottor Giannini, neurologo della nostra clinica, ha approfondito il problema delle apnee ostruttive OSAS, che possono essere uno dei fenomeni che causano il malfunzionamento del nostro organismo e quindi motivo di disturbo della qualità del sonno.

Per i soggetti con sospetta OSAS è consigliabile:

  • Somministrazione questionari specifici per OSAS e sonnolenza diurna, al fine dell’inquadramento della patologia.
  • Visita specialistica di un medico esperto in disturbi respiratori nel sonno

Per la valutazione, identificazione e trattamento delle comorbidità.

  • Visita generale e cartella clinica in rete e condivisa

Per un inquadramento generale del soggetto

  • Esami ematochimici (emocromo, PCR, uricemia, glicemia, HBA1c, insulinemia, azotemia, creatininemia, fgr, HbA1c, colesterolo totale, colesterolo HDL, trigliceridi, ecc)

Per valutazione eventuale interessamento sistemico o dismetabolismo

  • Prove di funzionalità respiratoria

Per evidenziare la presenza di eventuale ostruzione delle vie aeree intratoraciche

  • Polisonnografia o monitoraggio cardio-respiratorio notturno

Per l’identificazione di eventuali disturbi cardio-respiratori durante sonno

  • Consulenze specialistiche (neurologia, cardiologia, pneumologia, ORL,

        endocrinologia, maxillo-facciale, nutrizionista, ecc) e approfondimenti strumentali

per stabilire il percorso terapeutico più idoneo al singolo paziente.

In Clinica affrontiamo l’argomento con un approccio multi disciplinare nel quale i medici, dal cardiologo all’internista e dal neurologo allo pneumologo, lavorano in modo coordinato per trovare una soluzione al problema: perché l’importante è che la cura sia centrata sulla persona, con un approccio disciplinare integrato.

Fonti: Istituto Superiore di Sanità.

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