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Articolo del 02/04/2024

Fibromi uterini: Esiste una cura? 

I fibromi uterini, conosciuti anche come miomi, sono tumori benigni che si sviluppano dalla parete muscolare dell’utero. Sono molto comuni, interessando circa il 70% delle donne in età fertile. La maggior parte dei fibromi è asintomatica, ma in alcuni casi possono causare diversi disturbi in funzione della loro posizione all’interno dell’utero. (sottosierosi, intramurali o sottomucosi)

Quali sono i sintomi più comuni dei fibromi uterini? Esiste un trattamento? Approfondiamo l’argomento con la Dottoressa Raffaella Delfini, ginecologa in Ars Medica

Come si scopre il problema e quali sono i sintomi?

Spesso asintomatici, possono però manifestarsi con diverse sintomatologie, influendo negativamente sulla qualità della vita. Dolori pelvici, flussi mestruali abbondanti e prolungati, anemia, difficoltà durante i rapporti sessuali, difficoltà ad ottenere una gravidanza o rischio di abortività precoce o tardiva meno frequentemente problemi urinari e intestinali. I fibromi uterini possono assumere la forma di un vero e proprio ostacolo al benessere femminile.

Possono essere diagnosticati principalmente con una ecografia pelvica transvaginale o transaddominale, o con TAC o RMN.

Quali sono i trattamenti per i fibromi uterini?

Fortunatamente, ci sono diverse soluzioni per contrastare questi nemici silenziosi. La chirurgia (laparotomica, laparoscopica o isteroscopica) è l’unica tecnica che consenta l’analisi istologica dei fibromi asportati e può essere conservativa (miomectomia) come soluzione più adeguata in età fertile, consentendo la riparazione dell’utero senza la sua asportazione, mentre la rimozione dell’utero (isterectomia) resta la soluzione consigliabile in pazienti in menopausa o non più desiderose di gravidanza.

La terapia farmacologica ha varie opzioni e può supportarci nel consentire l’intervento chirurgico nelle migliori condizioni o nell’accompagnare le pazienti in menopausa riducendo i sintomi e potendo mantenere un monitoraggio senza la necessità di una risoluzione chirurgica.

Esistono anche altre opzioni terapeutiche quali la miolisi ecoguidata con radiofrequenza o l’embolizzazione selettiva dei vasi uterini, che permettono di ridurli selettivamente senza ricorrere all’intervento chirurgico, pur non consentendo un riscontro istologico.

L’obiettivo è duplice: da un lato, alleviare i disturbi e migliorare la qualità della vita delle donne; dall’altro, preservare la loro capacità di procreare, un aspetto fondamentale per molte pazienti.

La scelta del trattamento più adatto dipende da diversi fattori. L’età della paziente, la gravità dei sintomi, la dimensione, il numero e la posizione dei fibromi, il desiderio di avere gravidanze: tutti questi elementi concorrono a definire il percorso terapeutico più efficace per una decisione sempre condivisa.

In Ars Medica grazie all’approccio disciplinare è possibile la collaborazione tra ginecologi, radiologi e altri specialisti,  che permette di valutare ogni caso individualmente e consigliare la soluzione più idonea per ogni donna.

Oggi, più che mai, le donne affette da fibromi uterini hanno la possibilità di vivere una vita piena e serena. La ricerca continua a progredire, offrendo nuove alternative terapeutiche sempre più efficienti.

Dottoressa Delfini, qual è il suo consiglio per le donne che soffrono di fibromi uterini?

L’informazione e la consapevolezza sono le armi migliori per affrontare i fibromi uterini, importante è il confronto annuale con il ginecologo, solo insieme possiamo allearci per la protezione e la cura.

In Ars Medica è possibile ricevere tutte le informazioni necessarie per valutare la salute del tuo utero e in base alla tipologia del problema che si presenta, definire il miglior trattamento possibile.

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