L’isteroscopia diagnostica è un esame ginecologico ambulatoriale mini-invasivo di II livello che consente la visualizzazione diretta della cavità uterina e del canale cervicale. Con questa metodica eseguita in Ars Medica nel cuore di Roma nord, è possibile diagnosticare le patologie endouterine ed endocervicali, sia in età fertile che in menopausa.

Come avviene l’isteroscopia?

L’esame viene effettuato utilizzando una sottile ottica collegata ad una telecamera; l’ottica viene introdotta all’interno della cavità uterina passando attraverso il canale cervicale. La cavità uterina, normalmente virtuale, viene dilatata da un mezzo di distensione liquido o da un gas.
Negli ultimi anni la scelta si è maggiormente indirizzata verso il mezzo di distensione liquido grazie alla possibilità di coniugare una elevata capacità diagnostica con una maggiore tollerabilità da parte delle pazienti rispetto al mezzo di distensione gassoso.

L’isteroscopia diagnostica presenta numerose indicazioni alla sua esecuzione:

  • I sanguinamenti uterini anomali pre e post menopausali;
  • I sospetti ecografici di poliposi uterina (endometriale o cervicale) o di miomi (intramurali, sottomucosi, endocavitari);
  • L’infertilità, la sterilità e la poliabortività;
  • La valutazione della cavità prima di effettuare una tecnica di riproduzione assistita;
  • Il monitoraggio di iperplasia endometriale;
  • La diagnosi ecografica di ispessimento endometriale pre e post menopausale;
  • Il sospetto di malformazioni uterine;
  • Il sospetto di sinechie uterine;
  • I Pap test anomali (ASCUS, AGUS, AGC). In questo caso l’esame isteroscopico viene integrato dall’endocervicoscopia;
  • Il lost IUD (spirale persa con fili di repere non più visualizzabili);
  • La sospetta adenomiosi;
  • L’istmocele (dilatazione della cicatrice del taglio cesareo);
  • Il controllo post-operatorio dopo interventi di isteroscopia operativa.

L’esame dovrebbe essere possibilmente fatto in assenza di sanguinamento, tranne che non si tratti di perdite minime (spotting).

Indicazioni:

In età fertile, a causa delle modificazioni cicliche che avvengono a carico della mucosa endometriale, l’esame deve essere effettuato subito dopo la mestruazione, tra il 5° ed il 13° giorno del ciclo, quando l’endometrio è sottile. In questi giorni è possibile evidenziare in modo ottimale eventuali alterazioni dell’endometrio stesso o della parete uterina. In menopausa, non essendoci più la ciclicità mestruale, l’esame può essere fatto in qualunque momento.

Quanto dura l’esame?

L’isteroscopia dura pochi minuti e solitamente è ben tollerato dalle pazienti. Normalmente la paziente riferisce un dolore crampiforme simile a quello del ciclo mestruale. In alcuni casi può essere necessario effettuare un prelievo bioptico, in questo caso si avverte un crampo di intensità lievemente maggiore ma della durata di pochi secondi.

Il canale cervicale viene raggiunto in vaginoscopia (senza l’utilizzo dello speculum); in questo modo viene notevolmente ridotto il fastidio avvertito dalla paziente migliorando significativamente la tollerabilità dell’esame. In alcuni casi, a causa di particolari situazioni anatomiche (rappresentata principalmente dalla stenosi o riepitelizzazione dell’orificio uterino esterno e dalla stenosi o dalle sinechie del canale cervicale), l’esame potrebbe essere troppo fastidioso e può essere indicato effettuarlo in sedazione.

La procedura può stimolare l’innervazione vagale dell’utero e provocare una reazione vagale con ipotensione, bradicardia e sintomi neurovegetativi (pallore, sudorazione fredda, nausea). Tale effetto collaterale non è prevedibile e, nonostante sia più frequente in caso di esami più lunghi o difficoltosi, può verificarsi anche in caso di esami più semplici e veloci. Le complicanze gravi sono estremamente rare e sono rappresentate soprattutto dal rischio di infezione pelvica o di perforazione uterina.
Prima dell’esame non è necessario il digiuno né alcuna anestesia e, solitamente, nessuna preparazione farmacologia; in alcuni casi (anamnesi positiva per endometriosi severa, sindromi aderenziali addomino-pelviche, pregresse infezioni pelviche, presenza di sactosalpinge) l’esame può essere controindicato o può essere necessaria una terapia antibiotica nei giorni precedenti e successivi all’esame.

Ci sono controindicazioni relative all’isteroscopia?

Le controindicazioni assolute all’esame sono rappresentate da:

  • Infiammazioni vaginali e/o pelviche in atto o molto recenti;
  • Gravidanza in atto;
  • Tumore della portio già diagnosticato.

La visualizzazione diretta del canale cervicale e della cavità uterina consentono una diagnosi immediata delle principali patologie endouterine. Solo nel caso in cui venga effettuata una biopsia bisognerà aspettare il risultato di quest’ultima.

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