
Articolo del 02/05/2025
Qual è la funzione dei reni? Chi è il medico che si prende cura della salute dei tuoi reni?
La funzione principale dei reni è quella di produrre urina a partire dal sangue e quindi eliminare le scorie del nostro organismo che in altro modo rimarrebbero sennò nel nostro sangue.
Da dove inizia la prevenzione? È sbagliato bere troppo?
Ne parliamo con il Dottor Lelio Polidori, responsabile del centro di emodialisi della clinica Ars Medica e il Dottor Carlo Cuzziol, nefrologo della clinica
I reni producono anche un ormone importantissimo che è la eritropoietina che regola la produzione di globuli rossi, inoltre producono l’ormone della renina che è importante per la regolazione della pressione arteriosa, non ultimo producono la produzione della vitamina diattiva che è subito assimilabile dal nostro organismo.
Quali sono gli esami per la salute dei reni?
Gli esami da eseguire per controllare la funzione renale sono l’azotemia, la creatinemia, l’uricemia, gli elettroliti, il protidogramma, l’analisi delle urine, la clearance della creatinina e la creatinuria. Questi esami sono la base per controllare la funzione renale.
In caso si trovassero valori alterati approfondiremo gli esami facendo ulteriori esami come:
- il paratormone;
- la vitamina D, c’è tutta la parte delle vitamine della situazione marziale del ferro perché può comparire l’anemia e altre malattie dell’osso.
Inoltre è importante fare l’ecografia renale per controllare dal punto di vista morfologico i reni. Il controllo regolare della pressione arteriosa, da un’indagine ecografica dell’apparato renale e di alcuni esami ematochimici specifici permettono di tenere sotto controllo la cosiddetta funzionalità renale che è proprio quella capacità di eliminare scorie metaboliche in eccesso.
Allora se si trovassero delle alterazioni di questi valori che ho detto prima è importante fare la visita nefrologica perché in caso anche di una iniziale malattia renale se il paziente è seguito da un nefrologo abbiamo visto in questi anni che si allunga di moltissimo la funzione renale prendendo adeguati provvedimenti sia nello stile di vita sia a livello farmacologico che dietetico.
L’esame ematochimico di elezione per monitorare il grado di funzionalità renale che utilizziamo più frequentemente è l’esame della creatinina. Tramite questo valore noi riusciamo a capire se la cosiddetta insufficienza renale eventualmente trovata cioè la capacità del rene di smaltire scorie metaboliche sia a un primo livello, a un livello intermedio, a un livello invece avanzato e in base a quello approcciamo a una terapia specifica.
Bere troppo è sbagliato?
Non c’è una risposta precisa che si può dare, a seconda del caso clinico che abbiamo davanti, dello stile di vita che il paziente ci riferisce possiamo consigliare un’idratazione comunque adeguata ma non esistono valori di riferimento, si parte sempre dall’esperienza che il paziente riferisce. Sicuramente in ultimi tempi soprattutto sotto l’influenza di visioni di siti su internet si è presa l’abitudine di bere moltissima acqua che in realtà non ha effetti positivi sulla sua funzione renale e talvolta può avere anche effetti negativi sull’appetito e su altre situazioni. Quindi non conviene sempre parlare prima con il nefrologo per sapere quanta acqua, quanti liquidi introdurre nella giornata per aiutare la funzione renale.
Ci potete raccontare un caso particolare, in cui grazie al vostro aiuto, una paziente ha risolto un problema di cui non era a conoscenza?
Un pomeriggio si è presentata nel nostro reparto di dialisi qui in clinica una giovane signora che tornava da un viaggio di vacanza dall’estero dove aveva fatto anche attività fisica molto importante, perché accusava una grande stanchezza.
É andata dal suo medico di base che gli aveva fatto fare delle analisi e alla vista di una insolenza renale cronica gravissima l’ha inviata a noi.
Lei è venuta al nostro reparto, gli abbiamo rifatto le analisi, aveva una gravissima anemia, un’insolenza renale cronica molto avanzata, stava male.
Abbiamo attivato la procedura d’urgenza, abbiamo messo in sala operatoria un catetere venoso centrale, abbiamo eseguito le dialisi d’emergenza e la signora è stata subito meglio.
Poi chiaramente sono state ripetute le sedute dialitiche nei giorni successivi e la signora si è salvata perché è stata a rischio, pur essendo una giovane signora, anche di andare incontro a conseguenze molto più gravi.